Puntare al turn: ecco quando bisogna continuare a farlo

puntare turn

Spesso e volentieri può capitare a qualche giocatore di poker di aver rilanciato con una grande mano, ma di non trovare in seguito un adeguato sostegno nel flop. In questi casi, ci si interroga sul da farsi, visto che si rimane un po’ spiazzati dal fatto di non avere nulla dopo il flop.

Un gran numero di giocatori, infatti, sono abituati a puntare anche al flop, con l’intenzione, molto ferma del resto, di voler dimostrare a tutti i costi quantomeno di poter contare sulla top-pair, ovvero un punto decisamente plausibile legato a tutti coloro che vanno ad attivarsi poco prima del flop. In questi casi, si può coltivare la speranza che i giocatori avversari che sono presenti al tavolo non abbiano assolutamente nulla, in maniera tale da poter avere ancora di più in mano il pallino dell’azione.

Certo, non è così facile stabilire quale azione serva mettere in atto nel momento in cui si riceve un call al flop, a maggior ragione se poi il turn non permette di ottenere dei miglioramenti e non porti in dote alcun punto per la propria mano. Ebbene, in tutti questi casi, la cosa migliore da fare è quella di abbandonare, anche se spesso ci si chiede se si possa provare a puntare in una seconda occasione.

La speranza che guida tali ragionamenti, spesso, è quella che porta a pensare come i propri avversari non abbiano nulla, come a propria volta, in maniera tale da poter riprendere in mano la gestione degli eventi. Si tratta di una giocata che, in fondo, è veramente basica in questa disciplina.

Vien da chiedersi, di conseguenza, cosa serva bluffare in questi casi. Molto meglio capire quale possa essere il momento giusto per effettuare una nuova puntata, oppure quando sia meglio lasciare o, ancora, quando davvero si può provare a bluffare se la mano tende a non migliorare.

La situazione più conveniente come “second barrel”

Per capire come comportarsi, la cosa migliore da fare è quella di fare un esempio, in maniera tale da avere le idee molto più chiare. L’esempio è il seguente: in una partita di cash game No Limit Hold’em da 1-2 euro, ci si trova in late position e si sta giocando con due assi e una donna. Se ogni avversario che è presente al tavolo prima del proprio turno e foldano, ecco che si può provvedere ad effettuare un rilancio a ben 6 euro. In questo caso, è molto meglio chiamare solo ed esclusivamente il big blind, con gli avversari che, al flop, cascano nel tranello. Se l’avversario dovesse fare un check e si prova a c-bettare a 10 euro, eco che un call al turno può cascare con due re.

Una mano non così ottimale

L’avversario ha in mano un range che è formato inevitabilmente da delle coppie molto basse, piuttosto che da carte come J e T di picche. Se si dovesse prendere la decisione di effettuare un check per ben due volte e di fare call in tutte e due le situazioni, di conseguenza è molto facile individuare una mano piuttosto mediocre, che possa contare su un valore di showndown particolarmente questionabile.

Tutte le mani che sono in grado di sconfiggere il proprio asso carta alta e, nel caso in cui si riuscire a individuare al river uno scenario piuttosto conveniente, sarebbe molto difficile virare al call su una propria puntata che, arrivati a questa fase, sarebbe anche decisamente importante. Ci sono ben poche mani in tale range che permettono di continuare su questa strada, a maggior ragione nel caso in cui il re dovesse scendere al turn, che potrebbe portare in dota la top pair.

Puntando una somma minima pari a 20 euro al turn, quindi, si potrebbe avere anche in tasca la vittoria, in modo particolare con un avversario dotato di coppia media oppure che ha in mano un 10 debole. In questo caso, l’obiettivo è quello di mettere in mostra una mano particolarmente forte e il comportamento è del tutto legittimo. Una simile puntata al turn, d’altro canto, potrebbe anche portare al river una nuova puntata ancora più notevole al river.

Il proprio avversario al tavolo, di conseguenza, potrebbe prendere la decisione di foldare nel caso in cui si avesse una mano non proprio eccelsa, eseguendo una seconda puntata davvero molto vantaggiosa. È chiaro che, in questi casi, serve usare sempre e comunque il condizionale, visto che non c’è mai la sicurezza che il proprio avversario possa foldare. Ci sono elevate possibilità, tra l’altro, che l’avversario possa aver messo in atto una vera e propria trappola slow-play su un set e, di conseguenza, potrebbe anche decidere di fare un bel check-raise al turn.

Nonostante tutto, anche con queste ultime condizioni, in realtà prendere una decisione non è così complicato. Infatti, nel caso in cui l’avversario dovesse fare un check-raise, allora è sufficiente foldare, dal momento che non si avrebbero a propria disposizione quelle pot odds che servono per poter affrontare un raise importante con un unico gutshot. Dal punto di vista prettamente matematico, ecco che una puntata da 20 euro al turn garantirà un guadagno circa quattro volte su dieci. Nel caso in cui il proprio avversario dovesse prendere la decisione di chiamare, ecco che si potrebbe comunque contare su degli out su cui poter sperare una volta che arriverà il river.

Quando effettuare la seconda puntata

Come abbiamo detto, la variabilità dei vari scenari al tavolo è decisamente impressionante. La seconda puntata va valutata in relazione a tre situazioni diverse. In primis, con l’heads-up al turn, dove la puntata deve essere portata a termine obbligatoriamente, a patto di non essere nella situazione in cui ci sia più di un avversario presente al turn. In questo secondo caso, meglio abbandonare. Altrimenti, con un turn che va a rendere migliore il proprio range, la seconda puntata potrebbe essere quella di migliorare notevolmente in seguito al turn. Sia gli assi che il re sono delle carte perfette al turn per poter provare a mettere in atto una seconda puntata. Infine, con un turno poco favorevole per il range del proprio avversario, ecco che la seconda puntata dovrebbe avvenire solo nel caso in cui la carta al turn non dovesse essere positiva pure per il vostro avversario.