Si sente sempre più di frequente parlare di tavoli poker cash game nel corso degli ultimi anni, eppure ci sono tanti giocatori che vorrebbero comprendere come approcciarsi nel modo corretto a questa versione di poker online. Sono essenzialmente tre le modalità principali, in riferimento al numero dei giocatori che sono presenti ad un tavolo di cash game.
Stiamo facendo riferimento, innanzitutto, al testa a testa, poi al six handed e, infine, al full ring. La principale differenza, come dicevamo in precedenza, riguarda il numero di giocatori che ci sono al tavolo, ovvero rispettivamente 2, 6 e 9.
Ed è proprio questo l’aspetto più interessante, dal momento che va a condizionare notevolmente l’intera strategia di gioco che si mette in atto, che deve essere chiaramente sia adeguata che modulata in varie occasioni. Tra gli altri fattori che si deve tenere in considerazione troviamo certamente quello di prestare la massima attenzione al quantitativo di big blinds che ci sono di fronte e che, chiaramente, vanno a condizionare in misura molto importante, in modo particolare quando si gioca con la versione no-limit, tutte le varie scelte e strategie che si possono mettere in atto con le varie mani.
Nella maggior parte dei casi il quantitativo più basso di big blinds che si deve avere di fronte è pari a 40, mentre il livello massimo arriva fino a 100. Al tempo stesso, però, è bene mettere in evidenza come ci siano pure diversi tavoli in cui c’è la possibilità di sedersi con un livello minimo pari a 20 big blinds, fino ad arrivare, invece, ad un tetto massimo pari a 50 grandi bui. Come si può facilmente intuire, quest’ultima particolare tipologia di tavoli, quantomeno in una fase iniziale, può essere senz’altro un po’ più semplice da affrontare, dal momento che si corrono senz’altro meno pericoli. Al tempo stesso, però, lo spazio per attuare le proprie strategie nel poker cash game è certamente più contenuti ed è chiaro che le decisioni che si vanno ad assumere saranno molto più facili e meno complesse. Infine, il quantitativo massimo di bui viene stabilito solo ed esclusivamente nella versione No-Limit, mentre in riferimento al Fixed-Limit, non è proprio presente.
La versione No Limit
Proviamo a capire quella che è la principale diversità che intercorre tra la modalità di gioco del poker cash game no limit e quella denominata fixed limit. Nel primo caso, bisogna sottolineare come la caratteristica principale sia rappresentata dalla previsione che, in ogni istante della partita e della mano, il giocatore ha la possibilità di prendere la decisione di puntare anche tutto il quantitativo delle chips che si posseggono. C’è un unico limite che deve essere rispettato ed è legato al rilancio più basso che deve corrispondere quantomeno al doppio rispetto al grande bui. Giusto per fare un esempio, in un tavolo che presenta dei bui da 2 a 4 euro, mentre il rilancio minimo sarà pari a soli 8 euro. Con questa particolare modalità di gioco, si potrà contare su un’ampia gamma di scelte e decisioni. Sotto questo punto di vista, è senz’altro una modalità di gioco particolarmente complicata da affrontare, ma al tempo stesso può essere senz’altro divertente e anche stimolante.
I tavoli Fixed-Limit
Come si può facilmente intuire dalla denominazione di questa modalità di cash game, ci sono delle regole che non possono variare e che vanno a stabilire in maniera piuttosto evidente l’importo che deve caratterizzare una puntata in ciascuna sua fase. Proviamo a fare un esempio, prendendo in considerazione un tavolo che si caratterizza per avere dei limiti pari a 2 e 4 euro. Così facendo, i bui dovranno essere pari a 1-2 euro: nel corso dei primi due giri di puntate, ovvero in una fase precedente rispetto al flop e, poi, in una fase successiva, l’unica puntata che si può mettere in atto è pari a 2 euro e viene ribattezzata con la denominazione di “Small bet”. È interessante mettere in evidenza come pure i rilanci che sono consentiti devono avere il medesimo importo. Di conseguenza, si potranno realizzare dei rilanci pari a 4, 6 e 8 euro.
In realtà, però, c’è anche un altro importante limite, che offre la possibilità di effettuare, come tetto più alto, tre rilanci per ciascuna fase. Lo scenario si modifica completamente in seguito al turn e una volta giunti al river. Si tratta di due situazioni del tutto particolari, in cui è invece consentita ai giocatori una puntata che supera i 4 euro (nel caso dell’esempio). Quest’ultima puntata viene denominata “Big bet”. Lo stesso meccanismo si deve attuare con i corrispondenti rilanci, avendo bene in mente, però, di rimanere al di sotto del limite massimo pari a tre, una volta superati i quali si arriva a toccare quello che viene definito “cap”. Nella maggior parte dei casi, in questa tipologia di tavoli, il livello minimo con cui ci si può sedere corrisponde addirittura a dieci volte il grande buio, e manca alcun tipo di limitazione in riferimento ai massimali. Si tratta di una versione di gioco in cui ci sono alcuni fattori predominanti, come ad esempio il fatto di tenere un gioco disciplinato, con una scelta ben precisa delle mani di partenza, oltre a una notevole attenzione al calcolo matematico.
Pot Limit
Infine, troviamo la versione che viene ribattezzata “Pot Limit”, che prevede le medesime linee guida che caratterizzano la versione “No Limit”. Un’importante caratteristica che va subito messa in evidenza è quella di comportare un limite in riferimento alla puntata massima in ciascuna fase della mano, che non può mai andare oltre l’importo complessivo che si trova nel piatto. Riprendendo l’esempio in cui si è seduti a un tavolo con dei bui pari a 2-4 euro, il rilancio deve corrispondere quantomeno alla puntata effettuata in precedenza, oppure con un rilancio che deve essere eseguito in precedenza rispetto al proprio turno. La somma che caratterizza la puntata viene condizionata ovviamente dal piatto che c’è in palio, e comprendere ogni puntata che si trova sul tavolo, ma anche l’importo che il giocatore che è attivo deve necessariamente vedere prima di effettuare un rilancio.